Vale per tutti, soprattutto per i multipotenziali.
Quante volte ti è capitato di leggere o sentirti dire che bisogna avere una mente aperta e pensare fuori dagli schemi? A me spesso e immagino sempre qualcosa che si espande seguendo un proprio percorso.
Mi piace un sacco questa idea, ma quando poi leggo gli annunci di lavoro o entro nella sezione “Carriere” di un’azienda, mi accorgo che i profili sono strettamente definiti. Quell’espansione si è trasformata in una linea dritta che non ammette altri percorsi.
Una forma di “espansione” potrebbe essere quella di tenere conto del settore in cui opera l’azienda e di cosa può dare il lavoratore al di là della sua etichetta professionale.
In realtà, anche quando si esce dall’etichetta e si valuta la persona in base al suo modo di essere, vengono richieste qualità come “flessibilità” e “proattività”: parole che hanno perso ogni valore in ambito professionale perché applicabili ovunque e richieste a chiunque. Anche perché spesso si traducono in richieste che hanno ben poco di professionale.
Proviamo allora ad “aprire” il significato di alcune parole in ambito professionale lasciando che sia il lavoratore a dargliene uno in base a ciò che fa. Proviamo a immaginare una diversa idea di “flessibilità”, “motivazione”, “proattività” solo per dire alcune delle caratteristiche più frequenti nei cv e nelle job description.
Pensiamole non solo come richieste volte a un obiettivo prefissato, ma anche come opportunità lasciate in mano a un professionista. Quali scenari si aprirebbero?
E quindi, quali significati costruirebbe se fosse il professionista a definire i confini della sua motivazione?
Perché magari invio la mia candidatura e sono fortemente motivato, ma l’operatività che mi viene richiesta in azienda mi demotiva. E questo è qualcosa che va oltre il mi piace/non mi piace questo lavoro/lavorare in questa azienda. Entra in un discorso più complesso di work satisfaction e talent retention (e di conseguenza talent acquisition).
È vero, questo tema interessa tutti e non è specialmente dei multipotenziali. Ma pensiamoci un attimo: cosa succede se quella flessibilità che i multipotenziali vantano viene rinchiusa nelle mansioni richieste, senza che porti ricchezza?
Proviamo a immaginare una diversa idea di 'flessibilità”, “motivazione”, “proattività”.
Ti lascio il link a un articolo che ho scritto per Manager Italia in cui approfondisco lo scenario in cui avviene questa perdita di senso delle più abusate soft skills e sostengo la necessità di un nuovo vocabolario.
A presto!